06 Feb

Setsubun: La Festa Giapponese della Purificazione e del Rinnovamento

Photo By 8-hachiro

In Giappone, all’inizio di febbraio si celebra una festa tradizionale chiamata Setsubun (節分), che segna la fine dell’inverno secondo l’antico calendario lunare e l’inizio della primavera (Risshun, 立春). Questa ricorrenza, pur non essendo un giorno festivo nazionale, è molto sentita e viene celebrata in tutto il paese con rituali che hanno lo scopo di allontanare la sfortuna e attirare la buona sorte.

Il Rituale del Lancio dei Fagioli (Mamemaki)

Il rito più caratteristico del Setsubun è il mamemaki (豆撒き), il lancio dei fagioli di soia tostati. Questo gesto simbolico serve per scacciare gli spiriti maligni (oni, 鬼) e purificare la casa. Tradizionalmente, il capofamiglia o un membro della famiglia indossa una maschera da oni, mentre gli altri gli lanciano i fagioli gridando:

“Oni wa soto! Fuku wa uchi!” (鬼は外! 福は内!)

che significa “Fuori i demoni! Dentro la fortuna!”. Dopo il lancio, si usa mangiare tanti fagioli quanti sono gli anni compiuti, più uno, per assicurarsi salute e prosperità nell’anno a venire.

L’Ehomaki: Il Rotolo della Fortuna

Un’altra tradizione del Setsubun è mangiare un rotolo di sushi speciale chiamato ehōmaki (恵方巻), il “rotolo della direzione propizia”. Questo sushi lungo e non tagliato va mangiato in silenzio, esprimendo un desiderio e rivolgendosi verso la ehō (恵方), la direzione considerata fortunata per quell’anno secondo l’astrologia giapponese.

Setsubun nei Templi e nei Santuari

Molti templi e santuari in Giappone organizzano cerimonie di mamemaki su larga scala, spesso con la partecipazione di personalità pubbliche e monaci. Il Tempio Sensō-ji a Tokyo e il Santuario Yoshida a Kyoto sono tra i luoghi più famosi per queste celebrazioni, con grandi folle che si radunano per ricevere fagioli benedetti lanciati dai sacerdoti.

Il Significato Spirituale del Setsubun

Il Setsubun non è solo un evento folcloristico, ma un momento di transizione e rinnovamento. L’idea di espellere le energie negative e accogliere quelle positive è un concetto presente anche in molte arti marziali tradizionali giapponesi, incluso l’aikidō.

26 Gen

Digitare i caratteri con il macron: Guida Pratica

Un macron è un segno diacritico ( ¯ ) posizionato sopra una vocale, utilizzato principalmente per indicare la lunghezza della vocale.

Sapere come digitare su PC i caratteri con il macron è importante principalmente per la corretta traslitterazione dei termini giapponesi. Il sistema Hepburn di romanizzazione del giapponese infatti prevede l’uso del macron (マクロン, makuron) per le vocali lunghe. I caratteri con macron (ad esempio, ō o ū) possono cambiare il significato delle parole.

Ad esempio:

dōjō (道場) significa “luogo della via” ed è diverso da per esempio da “dojō” (土壌), che significa “suolo, terra, terreno”.

kōtsū (交通) significa “traffico”, mentre kotsu (骨) significa “osso” (in uso figurato anche “trucco, abilità nascosta”), e così via.

Di fatto la cosa si complica ulteriormente perché le variabili possono essere numerose se pensiamo che per esempio “dojō” con la prima vocale corta potrebbe riferirsi a vari altri termini oltre a “suolo” a seconda dei kanji , ma per il momento semplifichiamo.

Digitare le vocali dei caratteri macron può essere una sfida se non si ha familiarità con i vari metodi disponibili. Le vocali macron sono usate in molte lingue, oltre al giapponese, per indicare un suono vocalico lungo. In questa guida, esploreremo diversi modi per digitare le vocali macron su vari dispositivi e sistemi operativi.

Utilizzo delle scorciatoie da tastiera

Windows

Per digitare le vocali macron su Windows, puoi utilizzare le seguenti scorciatoie da tastiera:

  • Ā: premi Alt + 0256 (sul tastierino numerico)
  • ā: premi Alt + 0257 (sul tastierino numerico)
  • Ē: premi Alt + 0274 (sul tastierino numerico)
  • ē: premi Alt + 0275 (sul tastierino numerico)
  • Ī: premi Alt + 0298 (sul tastierino numerico)
  • ī: premi Alt + 0299 (sul tastierino numerico)
  • Ō: premi Alt + 0332 (sul tastierino numerico)
  • ō: premi Alt + 0333 (sul tastierino numerico)
  • Ū: premi Alt + 0362 (sul tastierino numerico)
  • ū: premi Alt + 0363 (sul tastierino numerico)

N.B. Il tasto Alt va tenuto premuto mentre si digitano i codici numerici

Mac

Digitare le vocali macron su un Mac è semplice: tenete premuta la vocale, apparirà una lista pop-up, digitare il numero corrispondente alla vocale con macron desiderata.

Utilizzo della mappa caratteri

Windows

La mappa dei caratteri è uno strumento utile per inserire le vocali macron. Segui questi passaggi:

  • Apri la mappa dei caratteri digitando “Mappa dei caratteri” nella casella di ricerca del menù del tasto Start.
  • Trova la vocale macron di cui hai bisogno (ad esempio, Ā, ā, Ē, ē, Ī, ī, Ō, ō, Ū, ū).
  • Fai clic sul carattere desiderato e seleziona “Copia”.
  • Incolla il carattere nel documento.

Mac

Il Visore Tastiera su Mac ti consente di inserire facilmente le vocali macron:

  • Per visualizzare i tasti che devi premere, apri il visore tastiera, quindi premi uno o più tasti modificatori (come Opzione e Maiusc). Un bordo arancione viene visualizzato intorno ai tasti morti che puoi usare per inserire i segni diacritici.
  • Cerca la vocale macron di cui hai bisogno.
  • Fai doppio clic sul carattere per inserirlo nel documento.

N.B.: Se non vedi il menu Tastiera nella barra dei menu, seleziona menu Apple > Impostazioni di Sistema, quindi fai clic su Tastiera nella barra laterale. Potrebbe essere necessario scorrere verso il basso. Vai su “Immetti testo”, sulla destra, fai clic su Modifica, quindi attiva “Mostra menu Tastiera nella barra dei menu”.

Utilizzo dell’input Unicode

L’input Unicode è un metodo universale che funziona su varie piattaforme. Ecco alcuni esempi (Windows):

  • Ā: Digita 0100 e premi Alt + X.
  • ā: Digita 0101 e premi Alt + X.
  • Ē: digita 0112 e premi Alt + X.
  • ē: Digita 0113 e premi Alt + X.
  • Ī: Digita 012A e premi Alt + X.
  • ī: Digita 012B e premi Alt + X.
  • Ō: Digita 014C e premi Alt + X.
  • ō: Digita 014D e premi Alt + X.
  • Ū: Digita 016A e premi Alt + X.
  • ū: Digita 016B e premi Alt + X.

Utilizzo di dispositivi mobili

La digitazione delle vocali macron sui dispositivi mobili può essere eseguita utilizzando semplici passaggi:

iOS

  • Tieni premuto il tasto vocalico corrispondente (ad esempio, A, E, I, O, U).
  • Apparirà un menu a comparsa con caratteri accentati.
  • Fai scorrere il dito sulla vocale macron e rilascia.

Android

  • Tieni premuto il tasto vocalico corrispondente (ad esempio, A, E, I, O, U).
  • Apparirà un menu a comparsa con caratteri accentati.
  • Fai scorrere il dito sulla vocale macron e rilascia.

 UnicodeHex Unicodehex
ĀU+0100ĀāU+0101ā
ĒU+0112ĒēU+0113ē
ĪU+012AĪīU+012Bī
ŌU+014CŌōU+014Dō
ŪU+016AŪūU+016Bū
Tabella dei codici Unicode e hex per i caratteri con macron

Un compromesso pratico

Sebbene sia preferibile utilizzare il macron per rispettare la corretta traslitterazione, è ancora comune vedere testi senza macron, anche in contesti ufficiali o accademici (e anche in vecchi articoli sul nostro sito). Questo accade per motivi pratici, come la difficoltà di digitare i caratteri con macron su tastiere standard. Inoltre, altri articoli o documenti potrebbero essere stati redatti senza macron per semplicità o per adattarsi a lettori che non sono familiari con questa convenzione.

Tuttavia, questa scelta non compromette in modo sostanziale la comprensione o la trasmissione dei concetti fondamentali, soprattutto nel contesto informale. In definitiva, l’uso del macron, pur essendo raccomandato, non è un requisito assoluto, ma piuttosto un’opportunità per essere più precisi e rispettosi della lingua giapponese.

09 Ott

Esplorando il Cuore Ingegnoso di Tokyo: Il Canale di Drenaggio Sotterraneo Esterno

Tokyo, con la sua vibrante energia e modernità mozzafiato, nasconde un capolavoro di ingegneria sotto i suoi viali e quartieri: il canale di drenaggio sotterraneo esterno dell’area metropolitana (首都圏外郭放水路 shutoken gaikaku hōsuiro). Questo sistema intricato e essenziale non solo protegge la città dalle inondazioni durante le piogge torrenziali, ma rappresenta anche un esempio di come l’innovazione tecnologica possa migliorare la qualità della vita urbana.

photo: gaikaku.jp

La città di Tokyo è situata su una pianura attraversata da cinque turbolenti sistemi fluviali e numerosi fiumi minori che si ingrossano naturalmente in ogni stagione. L’intensa urbanizzazione, la rapida industrializzazione e l’estrazione insostenibile di acqua, che ha causato il cedimento del terreno in alcune aree, hanno aumentato la vulnerabilità della città alle inondazioni.

photo: Tokyo Metropolitan Government Bureau of Construction

Una Rete Ingegnosa
Il canale, costato $2 miliardi, si estende per più di 6 km a 50m di profondità, tessendo una rete sotto terra che raccoglie e smaltisce le acque piovane in modo efficiente e sicuro. Costruito per fronteggiare i rischi di allagamenti, il sistema non solo previene danni alla proprietà e interruzioni del traffico, ma protegge anche le vite dei residenti. Situata a Kasukabe, nella prefettura giapponese di Saitama, questa è la più grande infrastruttura sotterranea per il controllo delle inondazioni al mondo.

Tecnologia e Sostenibilità
Ciò che rende questo sistema eccezionale non è solo la sua capacità di gestire grandi volumi d’acqua, ma anche il suo approccio sostenibile. Utilizzando tecniche all’avanguardia e materiali ecocompatibili, il canale non solo migliora la resilienza della città contro i disastri naturali, ma riduce anche l’impatto ambientale delle sue operazioni.

photo: gaikaku.jp

Questo imponente sistema è costituito da enormi silos (sotto Tokyo ce ne sono 27) interconnessi da tunnel sotterranei. Ogni silos è così vasto da poter ospitare la Statua della Libertà al suo interno. Durante le piogge intense, l’acqua viene raccolta nei pozzi e convogliata nel tunnel, per poi essere trasferita in un serbatoio di compensazione e successivamente rilasciata nella baia di Tokyo.

photo: Dddeco at Japanese Wikipedia, CC BY-SA 3.0

Un Tributo all’Innovazione Giapponese
Il canale di drenaggio è un esempio di come il Giappone stia affrontando le sfide urbane con soluzioni pratiche e intelligenti. Ogni parte di questo sistema è progettata con attenzione ai dettagli, riflettendo l’impegno del Giappone per l’eccellenza ingegneristica e la sicurezza pubblica.

Con il cambiamento climatico che aumenta la frequenza e l’intensità delle piogge, investire in infrastrutture come questa diventa cruciale per proteggere le città moderne e garantire un futuro sostenibile per le generazioni a venire.

Il canale non è solo una testimonianza dell’ingegnosità tecnologica giapponese, ma anche un simbolo di come l’innovazione possa plasmare città più sicure e sostenibili in tutto il mondo.

29 Apr

storia del tenugui

Storia del tenugui

dal sito animeclick.it

Se nel periodo Nara (710-794) i tessuti in generale erano considerati molto preziosi, tanto da non essere diffusi presso la popolazione, fu nel periodo Heian (794-1192) che iniziò ad apparire questo pezzo di stoffa chiamato tenugui, usato come accessorio nei rituali Shinto.
Ma fu solo a partire dal periodo Kamakura (1192-1333) che esso divenne via via più popolare, grazie alla maggiore disponibilità di tessuti sia di importazione che locali e quando nel periodo Edo (1592-1868) si diffuse anche in Giappone la coltivazione del cotone, il tenugui potè diventare davvero comune nella vita quotidiana. E fu sempre durante questo periodo che si iniziò a valutarne anche il fattore estetico e quindi il valore artistico.

Con concorsi denominati Tenugui Awase, furono premiati i pezzi presentati da artigiani e artisti con le loro decorazioni ed i loro disegni originali e ciò contribuì enormemente allo sviluppo di nuove tecniche di tintura e stampa dei tessuti, rendendo possibile rappresentare diversi colori, modelli dettagliati e bellissime immagini come paesaggi, animali selvatici o persone, tanto che i pezzi migliori perdettero la loro funzione di semplice asciugamano, per diventare pezzi decorativi da appendere alle pareti per essere ammirati.

Nell’era Meiji (1868-1912) poi si diffuse una tecnica di tintura a stencil chiamata Chusen, la cui caratteristica principale era quella di riuscire a creare diverse sfumature e ombreggiature a seconda dell’umidità ambientale e delle altre condizioni in cui il processo veniva eseguito e quindi ogni tenugui, pur se con lo stesso disegno di un altro, diventava un pezzo unico con una sua propria caratteristica cromatica. Insomma non potevano più essercene due uguali.

E se è inevitabile che i colori del tenugui sbiadiscano, questa è però un’altra caratteristica che ne accentua l’unicità, così come il fatto che ad ogni lavaggio diventi più morbido e più soffice al tatto, rendendone più apprezzabile la trama. Tutto questo ha fatto si che la tecnica Chusen abbia sorpassato tutte le altre nella produzione dei tenugui.

Caratteristiche e usi principali

Il materiale di partenza è una pezza di cotone della larghezza di circa 34 cm, tagliata ad una lunghezza di circa 90 cm. Il tessuto è poi candeggiato e sbiancato, in modo da essere pronto per la successiva tintura; inoltre questo trattamento fa sì che il tenugui risulti facile da pulire perché non attrae la polvere, si asciuga facilmente e basta sciacquarlo per rimuovere le tracce di sporco.
Per fare in modo che mantenga le sue caratteristiche il più a lungo possibile, è opportuno lavarlo in acqua fredda o appena tiepida, senza usare nessun tipo di detergente. Lo si sciacqua semplicemente, senza metterlo assieme ad altri capi e lo si mette ad asciugare subito dopo, avendo cura di stenderlo per bene in modo da eliminare eventuali piegature.

Oltre che come accessorio nella vita di tutti i giorni, il tenugui ha anche altri usi spesso legati alle arti tradizionali giapponesi.

Portato alla moda nel ‘700 dagli attori del teatro Kabuki, il suo uso si è esteso anche ai lottatori di sumo e alle imprese commerciali che adornano le stoffe con i loro nomi, immagini, loghi o Kamon cioè lo stemma di famiglia; in questo modo spesso i tenugui recanti le informazioni del proprietario vanno a sostituire i meishi (i biglietti da visita) oppure diventano veri e propri veicoli pubblicitari.

Sono anche un accessorio molto importante per gli attori che recitano i monologhi comici del teatro rakugo: con un po’ di fantasia possono essere usati per rappresentare simbolicamente portafogli o lettere o qualunque cosa serva all’abile attore e, in pratica, servono agli artisti per detergersi il sudore dal viso.

Sono usati durante i matsuri estivi come copricapi o cinture dai partecipanti e sono uno strumento indispensabile per i praticanti di Kendo. Infatti il tenugui è indossato secondo precisi schemi di piegatura sotto la maschera protettiva e serve per evitare che il sudore possa colare sugli occhi impedendo la vista.
E’ molto importante che non appaia ‘accartocciato’ ma sempre ben disteso sul capo, altrimenti potrebbe essere visto come un gesto di maleducazione da alcuni maestri anziani.
A volte poi rappresentano il dojo di appartenenza, oppure sono ornati con frasi tipo “Ganbatte!” (coraggio!!) per incoraggiare gli atleti.

ptrebbe interessarti anche: il tenugui del 10° anniversario del Banyuaiki Dojo